I risultati del primo trimestre 2022 confermano la resilienza del modello di business di Banca Ifis e la sua capacità di incrementare la produttività dei core business. Nel Commercial & Corporate Banking le attività di Factoring, Leasing e il portafoglio di crediti totali sono cresciuti tutti a tassi superiori rispetto ai mercati di riferimento1, mentre l’ulteriore aumento degli incassi del business Npl riflette l’incremento dell’efficienza dell’attività di recupero. Il termine delle moratorie ha confermato la qualità del portafoglio crediti: solo il 3% dei crediti che erano in moratoria presenta tre rate in scaduto e, di questi, i due terzi sono garantiti da garanzia statale per l’80%. L’impatto della pandemia legata al Covid-19 sul costo del rischio
risulta, quindi, trascurabile.
Le rilevanti riserve accantonate per il Covid nel corso dei precedenti esercizi sono state conservativamente mantenute. La Banca non ha un’esposizione materiale diretta verso Russia, Bielorussia e Ucraina. Ad oggi non si sono manifestati rischi indiretti verso i clienti, derivanti dal contesto geopolitico.
Per l’esercizio 2021, l’Assemblea degli azionisti ha approvato la distribuzione di un dividendo di 0,95 euro per azione, pari al
doppio della cedola dell’esercizio 2020. L’importo verrà messo in pagamento dal 25 maggio 2022 con record date il 24 maggio
2022 e data stacco cedola (n.25) il 23 maggio 2022.
Risultati primo trimestre 2022
Dati riclassificati – 1° gennaio 2022 / 31 marzo 2022
- Il Margine di intermediazione è in crescita del 18,6% a 163,3 milioni di euro (137,7 milioni di euro al 31.03.2021) e beneficia di maggiori ricavi nel Settore Npl, pari a 69,8 milioni di euro (+11,5 milioni di euro rispetto al 31.03.2021) e nel Settore Commercial & Corporate Banking, pari a 73,8 milioni di euro (+8,6 milioni di euro rispetto al 31.03.2021).
- I Costi operativi ammontano a 87,8 milioni di euro (+4,7% rispetto a 83,8 milioni di euro al 31.03.2021) per l’inclusione a
perimetro del ramo ex Aigis Banca e per alcuni progetti strategici quali la fusione di Credifarma in Farbanca.
- L’utile netto della Capogruppo è pari a 34,9 milioni di euro, in crescita del 73,7% rispetto ai 20,1 milioni di euro del primo
trimestre 2021, nonostante il significativo calo della PPA a 4 milioni di euro rispetto ai 12 milioni di euro del 31.03.2021.
- Costo del credito pari a 17,0 milioni di euro (in diminuzione rispetto a 18,4 milioni di euro del corrispondente periodo del
2021) che include accantonamenti per circa 8 milioni di euro a fronte di posizioni del portafoglio commerciale con vintage
elevata.
- Solida posizione di liquidità: circa 1,3 miliardi di euro al 31 marzo 2022 di riserve e attivi liberi finanziabili in BCE (LCR
superiore a 1.300%).
Requisiti di capitale
- CET1 in crescita al 15,72% (15,44% al 31 dicembre 2021), tra i migliori del mercato, e TCR pari a 20,01% (19,63% al 31 dicembre 2021), calcolati escludendo l’utile del primo trimestre 2022. L’aumento del CET1, rispetto al 31 dicembre 2021, è dovuto principalmente alla diminuzione dei volumi di impiego a fine periodo per la stagionalità del business factoring della Banca.